Febbraio per il nostro Club è un mese molto significativo. Vale come un compleanno, un onomastico, un’anniversario, insomma come un mese di commemorazione visto che nel febbraio del 1973 nacque la società Collecchio Baseball Club.
Ebbene sì, 44 anni fa un gruppo di persone “hungry and foolish”, s’appassionò così tanto a questo sport che, con la semplicità che caratterizza i bambini quando si rivolgono ai grandi per realizzare qualcosa, andarono in giro a chiedere aiuto ad artigiani, imprenditori, preti, politici e funzionari per realizzare il loro desiderio di giocare a baseball.
In occasione di questa ricorrenza, riproponiamo qui di seguito un passaggio del libro “Un diamante di successi” di Andrea Ponticelli, giornalista e memoria storica della società, pubblicato in occasione della celebrazione dei venti anni di vita del Club, in cui si ricordano le circostanze nelle quali nacque appunto il Collecchio Basebal Club.
…a cominciare dal febbraio ’73, quando venne costituito ufficialmente il Collecchio baseball club. E’ uno sport figlio dell’oratorio: i primi pionieri di questa disciplina sportiva sono ragazzi che gravitano attorno alla parrocchia. Si appassionano al baseball perché sono tutti tifosissimi della Bernazzoli, che allo stadio Europeo attira decine e decine di appassionati, in uno dei periodi più aurei nella storia del baseball locale, diventato importante dopo che nel ’71 era stato organizzato il campionato europeo. Lo vinse l’Olanda, battendo l’Italia al termine di tre appassionanti finali ma pur con gli azzurri battuti, quell’Europeo divenne il punto di partenza per la popolarità del batti e corri parmigiano, anche grazie ai continui fuoricampo e alle spettacolari valide di Giorgio Castelli. Sono anche le sue imprese sportive che attirano i giovani collecchiesi. Della Bernazzoli non perdono una partita. Vanno insieme all’Europeo insieme tornano con la voglia di fondare una squadra e di cominciare a giocare.
Finché don Alfredo Bianchi, attualmente cerimoniere in Duomo [Il riferimento è all’anno 1993, n.d.r.], non li prende a cuore, e decide di fare tutto il possibile perché quel loro desiderio diventi realtà. Anche perché pure a lui piace il baseball, tanto che qualche anno dopo giocherà addirit-tura in prima squadra, in una partita disputata a Noceto. Don Alfredo consiglia a quei ragazzi di scrivere a Aldo Notari, presidente della Bernazzoli, poi destinato a una luminosa carriera culminata con la nomina a presidente federale e poi a presidente mondiale del baseball. Già allora, nel ’73, è un nume tutelare del batti e corri: soprattutto per la sua convinzione che il baseball vada propagandato, e di conseguenza vadano aiutate tutte quelle realtà in via di espansione. Per questo intuisce che Collecchio può essere una piazza vincente, e non appena ricevuta la lettera di quei ragazzi fa di tutto per aiutarli, coinvolgendo Giannino Zinelli, pure lui funzionario dell’Enel, la stessa azienda dove in quel periodo lavora lo stesso Notari. Zinelli ha dietro le spalle una splendida carriera come pescasportivo, che l’ha anche portato a sfiorare più e più volte il titolo italiano. Ma anche per lui la sirena del baseball è più forte, soprattutto per-ché fra quei ragazzi c’è pure suo figlio Alberto. Abbandona ami e lenze, e si dedica a propagandare il batti e corri, prendendo a cuore pure lui la causa e le speranze di quei ragazzi appassionati che cercano solo una società capace di guidarli e coordinarli. Tutto insomma sembra congiurare perché il Collecchio baseball club nasca. I tempi maturano nel febbraio ’73. Otto i soci fondatori: Walter Bandini, don Alfredo Bianchi, Gian Franco Ferrari, Roberto Lambruschi, Paolo Mora, Claudio Pessina, Alessandro Romanini, Giannino Zinelli. Sono loro che formano il primo consiglio direttivo, alla cui guida come presidente viene nominato Gian Franco Ferrari, che però rinuncia all’incarico.
Si apre così la strada alla presidenza di Giannino Zinelli, che dura tuttora [Il riferimento è all’anno 1993, n.d.r.]. Un altro componente di quel primo consiglio e ancora oggi tra i dirigenti più attivi della società è Claudio Pessina, che diventerà anche uno dei tecnici più apprezzati guidando ben tre formazioni giovanili alla conquista di altrettanti titoli italiani i preallievi nell’80, gli allievi nell’82 e i ragazzi nell’87. Fondata la società, viene creata la prima squadra, che si iscrive alla categoria allievi.
Nella foto in alto della prima squadra sono ritratti, in piedi da sinistra: Angelo Mora (allenatore), Alessandro Romanini (allenatore), Michele Cavazzini, Enrico Sozzi, Sergio Carima, Alberto Zinelli, Alberto Mambrioni, Roberto Sani (dirigente), Claudio Pessina (dirigente), Roberto Lambruschi (dirigente), Claudio Bandini (dirigente). Accosciati: Evaristo Dallaturca, Mauro Rovelli, Luciano Azzali, Roberto Bruni, Stefano Dondi, Alessandro Alinovi, Marco Alinovi, Claudio Gandolfi.